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Intervista al questore Pignataro: «Sarà tolleranza zero. Spaccio sceso dell'80%. Attenzione ai baby pusher nelle scuole»

Foto © Acri In Rete
Gianluca Ginella
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«Macerata è cambiata rispetto al periodo antecedente a Pamela, la città è stata oggetto di straordinari ed eccezionali eventi tali da essere ormai da tempo all’attenzione dell’intero Paese e per questo non sarà più la città che era prima. Il capo della Polizia ha voluto venissi qui per iniziare un nuovo periodo: un periodo di tolleranza zero.
Lo spaccio si è ridotto notevolmente a Macerata, circa dell’80 percento.
Ovvio che gli spacciatori cercano nuove strategie ma anche noi utilizziamo altre metodologie, per contrastarli e possibilmente procedere al loro arresto e far sì che possano rimanere in carcere a lungo. Monitoriamo tutto
».
Il questore Antonio Pignataro, è un poliziotto che, nella squadriglia eliportata, si è occupato di ricerche dei sequestrati in Aspromonte (seguì i casi di Silvia Melis, Giuseppe Soffiantini, Alessandra Sgarella,) che a Roma smantellò il clan Casamonica, che si è occupato nella sua carriera dei più ricercati latitanti del nostro Paese e che come ultimo incarico aveva quello alla direzione centrale servizi antidroga, è arrivato a Macerata da un mese (era il 12 febbraio quando si è insediato).
Una trentina di giorni intesi che hanno visto arresti e denunce e una lotta serrata allo spaccio condotta anche grazie ai rinforzi arrivati nel capoluogo.
«Un mese impegnativo, di lavoro intenso con i ragazzi. Abbiamo lavorato h 24 e prodotto concreti risultati».

Partiamo proprio da Macerata e dal suo incarico…
«Macerata è cambiata dopo l’omicidio di Pamela (avvenuto il 30 gennaio, ndr), questo si sente nell’aria, nelle persone.
Non sarà più la Macerata di una volta. Il capo della Polizia ha voluto venissi qua a rappresentare lo Stato con disciplina e onore e per iniziare un nuovo periodo fatto di impegno e perseveranza e per coinvolgere tutta la comunità della provincia di Macerata, in quanto ciascuno deve fare la sua parte.
Occorre un’attività di prevenzione ed un controllo del territorio totale, che non lasci spazio a chi, approfittando a volte della bontà dei cittadini, si inserisce nel tessuto sociale dando una visione falsata della reale situazione: l’esempio classico e banale che posso far rilevare sono le molestie che i cittadini maceratesi e non solo subiscono quotidianamente da parte di extracomunitari
».

Macerata è stata ed è al centro delle cronache italiane…
«Lo Stato è presente con i suoi uomini migliori per poter dare a questa accogliente e bellissima citta con dei cittadini splendidi e con un alto senso dello Stato quella doverosa tranquillità e serenità che è insita nel suo Dna: questa città ha bisogno di riacquistare una percezione di sicurezza e noi come forze di polizia siamo qui per contrastare ogni forma di illegalità, per dare a questa stupenda provincia una percezione di sicurezza maggiore rispetto a quella che percepiva prima della morte di Pamela».

Che città ha trovato?
«Una città molto scossa e, quindi, dei cittadini particolarmente preoccupati, alla stessa stregua di ogni altra città d’Italia oggetto di eventi cosi malvagi e crudeli, ma nello stesso tempo vicini alle forze di polizia e con una grande voglia e desiderio di ricominciare e costruire, magari riparando gli sbagli commessi, un nuovo tessuto sociale per migliorare e far crescere ulteriormente, nella massima legalità e accoglienza, la provincia di Macerata.
Il capo della polizia ha voluto venissi qua a rappresentare lo Stato con disciplina e onore e iniziare un nuovo periodo. Un periodo di tolleranza zero
».


Il questore Pignataro il giorno in cui Silvia Melis riuscì a fuggire ai suoi sequestratori

Dunque tolleranza zero…
«Sì, per qualsiasi cosa, io parlerei di massima legalità nel rispetto dei principi basilari del nostro ordinamento.
Faremo controlli a tappeto ed ogni illegalità sarà rilevata e perseguita Dal 12 febbraio la provincia di Macerata non è solo vostra ma la sento anche mia. “È la nostra Provincia” (tiene a sottolineare il questore, ndr).
Fino a quando sarò questore di Macerata e, quindi, cittadino maceratese vi prometto che il mio impegno sarà massimo per eliminare qualsiasi illiceità, qualsiasi violazione alle norme del vivere civile.
Per fare meglio questo lavoro ho bisogno non solo dei miei poliziotti, dei carabinieri e dei finanzieri che lavorano con grande spirto di servizio, in quest’ultimo mese alcuni poliziotti non sono tornati a casa per giorni per poter meglio espletare il proprio lavoro. E’ necessario, quindi, la collaborazione piena dei cittadini e di tutte le istituzioni.
Ho parlato con sindaco, presidente della Provincia, e ho rilevato con grande piacere una piena e incondizionata collaborazione, una totale partecipazione a quelli che sono i nostri compiti che ho particolarmente apprezzato in un momento di difficoltà per noi e per il lavoro che stiamo facendo per portare la necessaria e doverosa serenità e sicurezza a questa città
».

Tra gli obiettivi c’è il contrasto allo spaccio di droga…
«Stiamo lavorando per ridurre il fenomeno e col tempo, perché no, anche per debellarlo nella città di Macerata».

In che modo state lavorando per contrastare lo spaccio?
«Puntiamo su prevenzione, controllo del territo a tappeto, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
Allontanare tutti i possibili spacciatori dalle zone dove si verifica lo spaccio, dopo averli individuati ed arrestati.
Poi col tempo sono certo di procedere all’arresto di chi sta sopra, che è il nostro fine principale.
C’è una organizzazione dietro agli spacciatori, non è che lo spaccio arriva da solo
».

Com’è la situazione dopo un mese di attività di contrasto?
«Lo spaccio è diminuito all’80% a Macerata, perché è sotto forte controllo e quindi sensibilmente ridotto. Questi balordi criminali, che, come avviene anche a Roma e in altre città d’Italia, forniscono la sostanza stupefacente anche ai bambini, sui 12 anni, per spacciarla nelle scuole, stanno attuando nuove strategie, che sono allo studio, sotto analisi.
Noi le stiamo seguendo, stiamo monitorando anche le nuove strategie ovvero il cambio di rotta. Il nostro compito è impegnarci.
Viene seguito tutto e i risultati arriveranno. È un lavoro delicato, complesso che stiamo portando a termine in modo veramente encomiabile e di valore per l’impegno straordinario che tutte le forze di polizia stanno ponendo in essere.
Certamente ora gli spacciatori stanno più attenti, ma noi siamo costantemente presenti e attivi sul territorio e i cittadini possono stare tranquilli
».





C’è differenza tra droghe leggere e pesanti?
«Non c’è distinzione. Le droghe sono droghe. Rispetto a una volta, quando il principio attivo in marijuana e hashish era intorno al 2%, oggi trovi percentuali di Thc al 30-40% e questo produce subito assuefazione».

Lotta alla droga e controllo del territorio…
«Lo facciamo ogni giorno. Sono notevolmente aumentati i servizi con i rinforzi che il capo della Polizia ha deciso di destinare alla città di Macerata in questo particolare momento.
C’è un lavoro certosino della Squadra mobile che sta lavorando senza soluzione di continuità anche con doppi turni. Certamente devo affermare che davanti ad eventi straordinari ed eccezionali occorrono interventi altrettanto eccezionali e quindi ho chiesto espressamente come autorità provinciale di Pubblica sicurezza un impegno maggiore a tutti i miei poliziotti, ai carabinieri, alla Guardia di finanza.
C’è perfetta sincronia nel sistema sicurezza. Non solo su Macerata, ma anche su Civitanova dove non bisogna assolutamente mollare la presa.
Così come nei comuni della riviera. C’è un impegno massimo anche da parte dei carabinieri. E vorrei sottolineare una cosa
…».


Il questore insieme al capo della polizia Gabrielli

Quale?
«La filiera istituzionale, sia della giustizia che della prevenzione funziona perfettamente, siamo in perfetta sincronia, i risultati ci danno ragione sia con individuazione degli autori dell’omicidio di Pamela, sia con l’arresto di Traini. Il controllo del territorio c’è. Lo Stato è presente e siamo qui a servizio dei cittadini.
Abbiamo dimostrato che siamo efficienti. Abbiamo un valore da spendere, un valore che porta efficienza e serenità alla comunità di Macerata
».

Una novità sono i controlli davanti ai supermercati…
«Voglio dire innanzitutto che non si tratta di contrasto a chi chiede l’elemosina ma a chi molesta. Abbiamo trovato soprattutto persone delle Nigeria e del Gambia.
A volte agiscono in maniera petulante e fastidiosa. Il modus operandi è quello che si trova a Roma, Milano, Venezia. Intervistati dicono sempre la stessa cosa
».

Cosa?
«Dicono che non sanno dove abitano, sono qui da amici, non sanno indicare il luogo. Come se avessero un’unica regia.
Sembra un perfetto copione di persone che si vestono allo stesso modo, utilizzando le stesse tecniche per estorcere denaro. E’ come se fossero soldati addestrati a tale scopo, cosi a Macerata, Roma, alcuni li definiscono “Baseball cap” perché hanno tutti il cappellino. Anche le donne lo hanno. Vanno lì verso le 9, poi si danno il cambio. C’è tutta una prassi.
La stessa cosa succedeva a Roma, Milano. Non è il fatto di chiedere l’elemosina. Noi controlliamo e denunciamo solo coloro che compiono molestie nei confronti dei cittadini.
Basta che non si compri qualcosa, non si lasci il carrello e questi reagiscono. C’è il rischio che la cosa possa degenerare.
La petulanza, essere sempre molestati, ogni giorno, può portare qualcuno a reazioni violente. E noi questo vogliano evitare che possa accadere
».

I controlli sono anche sugli ambulanti?
«Sì anche per chi vende, con la licenza rilasciata dai comuni. Se non compi magari ti chiedono soldi e se non glieli dai magari ti minacciano.
La gente queste cose le sa. Il problema è che poi nessuno viene qua a denunciare questi fatti. Così, di iniziativa, lo abbiamo fatto noi. Il cittadino avrebbe il dovere civico di riferire queste cose.
Perché noi siamo vicini alla gente
».

Da Macerata, a Civitanova…
«Situazione particolarmente delicata anche lì. Ho incontrato il sindaco e avendo analizzato tutte le problematiche che coinvolgono quel territorio ho subito convocato un tavolo tecnico che ci sarà lunedì alle 11. Sarano presenti i comandanti provinciali di carabinieri e finanza, il sindaco, la polizia municipale e tutte le componenti per arginare qualsiasi fenomeno di illegalità che può compromettere il regolare e ordinato vivere civile di ognuno di noi.
Coinvolgeremo in tutti i comuni della provincia anche i vigili urbani.
Sono un valore aggiunto che possono dare una collaborazione preziosa come ho rilevato a Roma e costruire un percorso nuovo per incrementare e rinsaldare quei principi e valori insiti nella nostra carta costituzionale, affinché attraverso un’azione univoca, forte e corale si possa ulteriormente assicurare quelle serenità e quella legalità che ciascuno di noi ha il diritto di avere nella propria quotidianità
».

A Civitanova uno dei problemi è l’abusivismo…
«Non è possibile che si vendano cose griffate ovvero altri prodotti da parte di venditori, quasi sempre extracomunitari, senza licenza, non esiste proprio. A Civitanova ci sarà anche questo tipo di indirizzo. Occorre rimuovere qualsiasi illegalità. So che è un compito difficile, che comporterà impegno. Ma ho rilevato affrontando queste patologie che sono tutti d’accordo per iniziare un percorso nuovo e rispondere con coraggio ai fatti e agli eventi straordinari che hanno colpito questa provincia».

Altro nodo sulla sicurezza è l’Hotel House di Porto Recanati…
«È sotto la nostra attenzione, è soggetta più volte a perquisizioni. Abbiamo proceduto ad arresti, denunce, continueremo sempre a porre in essere queste iniziative».

PUBBLICATO 19/03/2018 | © Riproduzione Riservata





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