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Il quadernario di lieto colle opera la svolta territoriale

Foto © Acri In Rete
Pasquale Montalto
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Lieto Colle di Michelangelo Camelliti, di comune accordo con tutta la squadra redazionale, e senza curatela, visto che è tutta LietoColle che firma, si riappropria della volontà ideologica, in termini culturali, di continuare a investire e credere nella validità del proporre e fare poesia oggi, dando sostegno e diffusione, visibilità e più opportunità di conoscenza, a giovani voci poetiche, altre mature, e tutte vivaci e valide nell’offerta dell’impegno e della partecipazione socio-culturale.
Ecco allora che col quinto Quadernario Quasi a filo di luna (AA.VV. LietoColle, Faloppio (CO), 2017, pp 300, € 20,00), Almanacco di poesia dedicato per l’annualità corrente alla Calabria, che trae titolo dalla poesia L’esistente e il sogno della vita di Giusi Verbaro (Catanzaro, 1938 - Soverato, 2015), quarto Amuleto incastonato nella struttura dell’opera (pp. 199 - 202), LietoColle al completo, concorda sull’idea, per molti versi visionaria, di rifondare il progetto di sostegno e impegno verso la Poesia sul concetto di regionalismo e di territorialità, di ritorno alla terra, alle origini dei luoghi. All’interno di questi elementi sostanziali del fare poesia e fare cultura il Quadernario Calabria prende una forma variegata e ricca, ben curata nella grafica e con un’ossatura editoriale morbida e snella, brossura che invoglia e facilita la lettura, allineando significative e impegnate voci poetiche odierne con altre della contemporaneità e della tradizione maggiore regionale.
Nomi dell’attualità poetica si affiancano e s’intrecciano con altri di più ampio respiro, Amuleti appunto, come Lorenzo Calogero, in primis, e poi Franco Costabile, Giuseppe Selvaggi, Giusi Verbaro, posti a viatico, sostegno e garanzia, come a presenziare una data sezionatura del volume, fino a scambiarsi il compito con l’amuleto successivo, in una cordata unitaria che traina tutti gli Autori in porto, dando nel contempo organicità all’opera, che si completa e chiude nell’eleganza di un ricco florilegio di Poeti di indubbio merito, come: Gerardo Leonardis, Mario De Gaudio, Angelo Fasano, Corrado Alvaro, Antonio Piromalli, Raffaele De Luca, Aldo Dramis.
Da sottolineare anche l’iconografia di Santi protettori calabresi, posta subito dopo ogni amuleto, a mo’ di tavole fuori testo, che proteggono e propiziano i luoghi con la loro presenza, così come la foto –immagine dei singoli autori il loro itinerario poetico.
Ed è bello, gratificante anche nel risvolto dell’impegno profuso a favore della poesia, nella mia condizione di Autore presente nel libro, accorgersi di poter raccogliere la stima e la fiducia dell’editore Camelliti e della sua squadra, e potersi leggere e sentire vicino a tanti altri amici, vent’uno poeti inseriti per l’esattezza, posti in ordine di nome, con alcuni dei quali si condivide conoscenza e partecipazione a manifestazioni artistico-culturali, soprattutto la passione per l’ascolto e la condivisione della magia che crea la parola poetica.
Tale Almanacco di Poesia, a cadenza annuale e con l’obiettivo di spostare ogni volta l’attenzione su di una diversa Regione d’Italia, risulta essere, quindi, progetto dichiarato d’impegno a lungo termine e che in ogni caso, pur non volendolo, già fissa importanti aspetti documentativi di riferimento, e forse storicizza scelte, decisioni e tendenze, nell’ampio panorama della poesia italiana.
Un’opera dunque di valore e destinata a durare nel tempo, amorevolmente programmata, creativa, ricca nei contenuti e di grande rilievo letterario - culturale, che di sicuro non potrà mancare nelle mani di tutti i calabresi e di quanti italiani vorranno condividere il variegato e ricco progetto dell’editrice.
Anche il valore immediato dell’espressione di gratitudine e riconoscenza, a nome mio e credo, cercando di raccogliere il sentimento comune, da parte di tutti gli altri Autori presenti in quest’edizione del Quadernario, e omaggiati in un’editoria di qualità, con la stampa da parte dell’Editore Michelangelo Camelliti, LietoColle, al quale vanno gli apprezzamenti e gli auguri sinceri di cuore, perché il suo sforzo dia sempre più energia trasformativa alla luce concentrata che proviene dal fuoco della poesia, e che annualmente si fermerà su di una regione italiana, coniugando poesia e identità culturale dei luoghi, nell’intento anche di contribuire a sanare il debito con la genesi delle scritture, che è ritorno alla Terra, alla relazione tra il poeta e la sua origine, alla fonte della parola autentica e vera dell’animo dei poeti e che da sempre è sorgente di un’acqua che sa farsi perimetro e lingua, per come condiviso da tutta la squadra dei redattori di Liet

PUBBLICATO 17/07/2017 | © Riproduzione Riservata





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